Mila stava andando alla caverna di Radulf di buon mattino. L’aria frizzante, che le solleticava le guance, già profumava di primavera. Nel bosco, chiamato Lattementa dagli abitanti di Frescolatte, la natura si risvegliava dopo il lungo inverno. Tra i mughetti aveva fatto capolino un leprotto curioso.
Dopo averlo salutato, Mila arrivò alla grande siepe di Biancospino che sembrava borbottare. Usò il passaggio nascosto tra la grotta e i rami spinosi, come Radulf le aveva insegnato.
Un rumore cadenzato si faceva sempre più intenso a mano a mano che procedeva verso il fondo della caverna. Raggiunse la fonte del suono mentre gli occhi, abituatisi alla penombra, le permettevano di vedere meglio l’intorno. Radulf, supino, russava rumorosamente. La pancia gli si sollevava e abbassava mentre dalla sua bocca socchiusa usciva un refolo d’aria che muoveva, come una bandiera, un lichene penzolante dal soffitto.
«Radulf» mormorò Mila dolcemente.
Il drago non mosse un muscolo.
«Ra-dulf» sillabò con più forza, ma senza risultato.
«Radulf!» gridò infine con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
Il drago aprì un occhio e mosse le labbra avanti e indietro, come per inumidire la bocca.
«Ciao, Mila» biascicò, prima di fare un grande sbadiglio e allungare le zampe. «Cosa fai da queste parti così presto la domenica?»
«Devo fare un compito per geografia e ho bisogno del tuo aiuto.»
«Dimmi tutto» rispose Radulf ora completamente sveglio e attento.
«DEVO ELENCARE I PAESI DOVE CRESCE IL CACAO.»
«Ho quello che ti serve» rivelò. Cominciò a rovistare in una catasta di oggetti accumulati in centinaia di anni.
«Eccola!» esclamò. Teneva tra le zampe anteriori una grande cartina impolverata.
«Questa mappa mostra i Paesi dove cresce la pianta del Cacao.»
«Vedi la zona più scura al centro?»
«Sì, è quella intorno all’Equatore.»
«Esatto. In quella zona il clima è tropicale. I Paesi produttori di cacao hanno delle zone caratterizzate da temperature alte durante tutto l’anno, difficilmente si scende sotto i 15 °C, ed elevata umidità. Spesso hanno due “stagioni”: una piovosa e l’altra secca.»
«Quindi non hanno come noi 4 stagioni?»
«No. L’unica quattro stagioni che conoscono è la pizza!» rise Radulf.
«Ti regalo questo disegno così riuscirai facilmente a elencare alla professoressa di geografia tutti, o la maggior parte, dei Paesi in cui crescono le piante del cacao, il cui vero nome è Theobroma Cacao, che significa cibo degli dèi.»
«Che strano nome…»
«È il nome scientifico della pianta creato da Linnèo (vero nome Carl von Linné o in latino Linnaeus), un naturalista svedese nato nel 1707, che ha inventato la nomenclatura binomia: quindi un nome formato da due parole.»
«A COSA SERVE LA NOMENCLATURA BINOMIA?»
«A identificare tutti gli organi viventi. La prima parola identifica il genere, la seconda la specie.»
«Quindi anche il mio cane Bibù ha una nomenclatura binomia?»
«Sì, nel suo caso addirittura trinomia, fatta da tre parole, per distinguerlo da suo “cugino”, il lupo. Il genere del lupo è Canis, mentre la sua specie è Canis Lupus. Il genere di Bibù è sempre Canis, ma la sua specie è Canis lupus familiaris, che in pratica significa lupo addomesticato.»
«HO CAPITO! E I DRAGHI HANNO UNA NOMENCLATURA BINOMIA?»
«Certo! Io, per esempio, sono un Drago Europeo e la mia nomenclatura, il mio nome scientifico usato dai dragologi è: Dracus Occidentalis Magnus. Come ben spiegato anche da uno dei dragologi più famosi, il Dottor Ernest Drake, nel suo trattato Dragologia. Il libro completo dei draghi*.»
*Ernest Drake – Dragologia. Il libro completo dei draghi – Rizzoli, 9 luglio 2014