Zanza & Zara
Storia di punture metropolitane
Lui campa di sogni. Lei fattura realtà. Segui le (dis)avventure di Zanza e Zara. Lui sogna start-up improbabili, lei ottimizza il ROI. Uniti solo dal ronzio… e da un appartamento in comune.
A Milano, dove l’aperitivo è un’istituzione e i sogni si misurano in ROI, vivono due zanzare molto, molto particolari.
Zara era una normale zanzara di periferia, finché una notte, per errore, punse il preside della facoltà di Economia. Quella puntura fu una rivelazione: grafici, mercati, tabelle pivot… Il sangue manageriale le cambiò la vita. Ora veste solo tailleur da battaglia, vola tra una call e un pitch e ha trasformato il suo pungiglione in una strategia.
Zanza, invece, appartiene a una nobile famiglia di zanzaroni in declino. Vive in un bellissimo appartamento ereditato da una prozia che si nutriva solo di scrittori scapigliati, ma non ha mai lavorato un giorno. È fuoricorso da circa dieci anni, ufficialmente iscritto a Scienze Umanistiche Applicate alla Vita Bohémien. Frequenta solo osterie, festival universitari e discussioni filosofiche al neon.
Un giorno ha avuto una crisi esistenziale leggendo su Wikipedia che, in altre parti del mondo, le zanzare sono considerate animali pericolosi. Da allora vive in uno stato di rimozione selettiva e continua a sostenere che “Milano è un biotopo protetto per la zanzara mediterranea intellettuale”.
Una notte d’estate, complici la crisi degli alloggi e qualche spritz di troppo, i mondi di Zara e Zanza si sono scontrati. Lei era rimasta fuori casa, lui cercava qualcuno con cui dividere l’affitto… e le bollette.
È così che due esemplari agli antipodi si sono ritrovati a vivere da coinquilini.
Lei parla di investimenti.
Lui investe… in aperitivi.
Zanza & Zara © Elena Ticozzi Valerio 2025




